Nella liturgia cristiana la Veglia Pasquale si apre con la Liturgia della Luce. Il grande cero pasquale che viene acceso durante la Notte Santa, per essere collocato nel battistero e condotto in processione solenne, ha in sé un forte valore simbolico in quanto è simbolo della presenza del Risorto stesso, che guida il popolo santo dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita.
Il cero svolge una funzione ben precisa: annunciare la resurrezione, diventa pertanto simbolo visibile del Risorto che abita in mezzo a noi. Ed è proprio questo simbolo liturgico che ci suggerisce che la morte è stata sconfitta, che la luce ha vinto le tenebre. Cristo è la Luce che, nonostante le tenebre, ci fa camminare, e ci indica la Vera Via da seguire. Tutto ciò viene espresso chiaramente dai simboli posti sul cero: la croce, simbolo di Cristo; le due lettere greche A e Ω per esprimere che Cristo è il principio e la fine di ogni cosa; l’anno per manifestare che Cristo è Signore del tempo e della nostra vita.
La Chiesa, illuminata da Cristo, diventa pertanto mediatrice della Sua Luce. A tal proposito sembrano molto chiare le parole di Papa Francesco nell’enciclica Lumen Fidei al n.37: « La luce di Gesù brilla, come in uno specchio, sul volto dei cristiani e così si diffonde, così arriva fino a noi, perché anche noi possiamo partecipare a questa visione e riflettere ad altri la sua luce, come nella liturgia di Pasqua la luce del cero accende tante altre candele».
Ed è proprio durante quest’anno liturgico, guidati dalla Luce vera simboleggiata dal cero pasquale, ricordarci quelle parole pronunciate da Gesù: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12). La luce della salvezza portata da Cristo possa, in questa Pasqua, illuminare i nostri passi nel sentiero della vita.
Giulia Bondì, teologa
Quest’anno la decorazione del cero Pasquale prende ispirazione dal nostro Santuario. Delle volute dipinte avvolgono le due estremità del cero e abbracciano la croce centrale; il colore utilizzato, un rosso vivo, ci porta a ricordare il martirio di Gesù Cristo, così come l’intaglio dorato che troviamo all’interno della croce, inciso come il costato di Cristo. Spirali e croce sono realizzati con una trama marmorea che riprende il marmo del Santuario, a simboleggiare così un’unica colonna portante, volta a sorreggere la Chiesa e la nostra fede. Ad accompagnare la Croce ai lati è riportata la data dell’anno corrente; all’interno le lettere dell’alfabeto greco, Alfa e Omega, a ricordarci che Cristo è l’inizio e la fine di ogni cosa.
Francesca Piraino, artista
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